Una domanda può sorgere spontanea, perché è sempre più diffuso l’utilizzo dei robot umanoidi in reparti a così alta complessità dove la cura richiede una spiccata interazione umana? Più di una ricerca condotta sui piccoli pazienti ammalati di tumore ha dimostrato che questi con difficoltà esprimono ad un adulto di riferimento le emozioni negative, tenendosi dentro ogni sorta di sentimento. Un piccolo robot è il punto 0 da cui partire; è simpatico e sveglio, dona serenità, mette a proprio agio i piccoli ricoverati senza sollevare timori e vergogna. In ospedale appare come “il bambino più piccolo”. In questo articolo faremo